Tempo addietro, i disturbi e i malesseri quotidiani venivano curati con sapienza e saggezza dalle persone più anziane. Ci si affidava a persone specifiche per guarire i “settimini” o ci si affidava a guaritori, “segnatori”, che avevano ereditato la formula del segnare nella notte di Natale, ritenuta magica. Questa pratica veniva tramandata da famiglia a famiglia che non dovevano insegnare a nessun altro al di fuori della propria, pena la perdita del potere magico. Essi operavano con formule e riti segreti; la segnatura consisteva nel tracciare della parte malata segni di croce che imprimevano potere magico sulla ferita. Questa pratica veniva fatta per curare il “fuoco selvatico” o “fuoco di sant’Antonio”; si credeva che questa pratica facesse seccare le vescicole prima che riempissero tutto il corpo. Con una moneta d’argento di segnavano forme cutanee come “l’erisipela”. Si racconta che il guaritore, fosse una persona umile e che nella stanza in cui operava tenesse delle statue di Santi protettori, come segno di devozione e protezione.

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