Si narra che a Zeri abitasse un giovane uomo che lavorava i campi e che, come secondo lavoro, faceva il muratore: Francesco. Lui aveva desiderio di sposare la sua fidanzata, ma a causa della loro povertà a malincuore decise di andare a lavorare in Corsica per poter racimolare abbastanza soldi da poterla sposare. Con rammarico i due giovani si dovettero separare per lungo tempo, ma il giovane non smise mai di pensare a lei. Un giorno, moto triste per i lunghi mesi che stava passando senza di lei, ricevette aiuto da un suo amico mago che lo aiutò a tornare, con la magia a Zeri. L’amico mago gli diede un unguento che avrebbe dovuto spalmarsi addosso quando fosse stato in paese almeno si sarebbe, per un breve periodo di tempo, trasformato in un gatto, senza essere riconosciuto e andare a visitare la sua bella. Francesco così fece e in forma di gatto percorse tutto il paese fino ad arrivare alla casa della sua fidanzata. Entrò, ma con sua sorpresa non trovò la giovane sola, ma con un ragazzo con cui stava giocando a carte amoreggiando. Il gatto innervosito saltò sul tavolo spegnendo la candela che lumeggiava sul tavolino, ma la giovano lo scacciò malamente tornando a giocare col suo bello; allorché il gatto fece spegnere nuovamente la candela. La giovane, il cui nome era Bianca, innervosita prese un coltello tagliando una zampetta al povero gatto che scappò miagolando.
Passarono diversi mesi e Francesco tornò a casa, andando da Bianca. Ella quando lo vide fu festosa e felice, ma lui la allontanò malamente. La giovane sulle prime non comprese ma quando lui gli mostrò il moncherino e le rammentò la storia del gatto, lei impallidì. Francesco, se ne andò dalla giovane abbandonandola, visto che lei lo aveva rimpiazzato in poco tempo. Il giorno seguente, mentre il ragazzo vagava per il paese pensieroso si imbatté in una giovane di nome Maria, la quale viveva con i vecchi nonni. Si salutarono e visto che andavano nella medesima direzione fecero un tratto di strada insieme. La giovane non voleva sposarsi perché voleva accudire i nonni e il ragazzo rimase incantato dalla bontà d’animo della fanciulla. Insomma, tra una cosa e l’altra l’anno seguente i due convogliarono a nozze andando ad abitare nella casa dei nonni. Della giovane che portava il nome di Bianca non si seppe più nulla, forse si trasferì.