L’Omo selvatico è una figura abbastanza diffusa in tutte le aree d’Europa e d’Italia. Trae forse origine dalla contrapposizione fra le culture emergenti e le comunità più arretrate di cacciatori raccoglitori.

Quello che ci interessa sapere però, è che in Lunigiana, l’omo selvatico è considerato un essere selvaggio che viveva, nella notte dei tempi, in caverne nascoste nelle selve più impervie.

Dai costumi a dir poco pittoreschi, egli avrebbe comunque posseduto un buon carattere e una discreta cultura, insegnando persino ai pastori, l’arte di fare il burro, il formaggio e la ricotta. Ma gli uomini, si sa, sono irriconoscenti, pertanto invece di ringraziarlo e tenerlo in gran conto, lo avrebbero sequestrato e, senza un evidente motivo, mutilato ed ucciso.

Buffardello, invece, è il parente più prossimo di Linchetto, folletto della lucchesia, un tipetto minuscolo e dispettoso, dotato di poteri magici.

Buffardello, anche chiamato Piffardello o Pappardello, vive in Lunigiana ed è talmente affine al suo parente lucchese, da essere confuso con lui. Simile ne è l’aspetto, le abitudini e la propensione ai tiri mancini. Sembra però, che abbiano origini diverse. Infatti, mentre pare che il primo derivi dai fauni dell’antichità classica, il secondo discenderebbe dal mondo mitologico germanico, diffusosi in Italia nel Medioevo.

Nonostante questa distinzione, i due vanno perfettamente d’accordo e spesso si scambiano il territorio, amando sposatrsi verso la riviera.

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